Pelodytes punctatus
Amphibia → Anura → Pelodytidae → Pelodytes → Pelodytes punctatus
Granoûglia, Baggettu
La Rana del Prezzemolo Comune è un anfibio di piccola taglia, dal corpo slanciato e agile, occhi prominenti con pupille verticali e dorso ricoperto da verruche irregolari, caratterizzato da una colorazione di base grigio-verde punteggiata da macchie verde brillante che ricordano l’aspetto del prezzemolo fresco.
Questa caratteristica le conferisce, anche a livello internazionale, il curioso soprannome di “rana del prezzemolo”.
Raramente supera i 5 cm di lunghezza; la testa è appiattita, il timpano poco evidente e le zampe posteriori presentano dita sottili e leggermente palmate.
Nei maschi, durante la stagione riproduttiva, si sviluppano cuscinetti nuziali scuri su braccio, avambraccio, petto e sulle prime due dita.
I girini hanno una colorazione grigio-brunastra e, negli ultimi stadi di crescita, assumono una tinta più chiara e uniforme.
Possono raggiungere i 6 cm se svernano, completando la metamorfosi in primavera.
Durante il periodo riproduttivo, il richiamo dei maschi – un suono metallico e sommesso, spesso emesso sott’acqua e simile a un tintinnio o, più metaforicamente, allo "stridio di una suola di scarpa", secondo una storica descrizione di Benedetto Lanza – caratterizza le notti nei pressi di piccoli specchi d’acqua; le femmine talvolta rispondono con vocalizzi sommessi.
Pelodytes punctatus è l’unica specie del genere presente in Italia, e occupa, con popolazioni frammentate, il settore occidentale e centrale della Liguria (province di Savona e Imperia) e parte del Piemonte meridionale (province di Cuneo, Asti e Alessandria).
Nella provincia di Savona è tipica delle aree interne tra Albenga e Le Manie, estendendosi nella zona del Finalese; verso ovest è nota fino a Ventimiglia e Diano Marina.
In Italia questa specie resta strettamente confinata al versante tirrenico sotto i 300 m di altitudine, senza mai oltrepassare i principali crinali spartiacque.
La sua presenza indica ambienti ancora integri e ricchi di biodiversità.
Molto elusiva e ben mimetizzata, la Rana del Prezzemolo Comune trascorre la maggior parte della vita nascosta tra le fessure dei tronchi, sotto grandi pietre, all’interno di muri a secco o, più raramente, interrata nel suolo.
Predilige ambienti tipicamente mediterranei come garighe, pinete, macchie e coltivi marginali, mantenendo una forte fedeltà a microhabitat ombrosi e freschi.
Esemplari sono stati osservati eccezionalmente anche in grotte.
Durante la riproduzione, compare in pozze, stagni e piccoli bacini spesso temporanei, sfruttando le piogge stagionali di primavera e autunno; è in questi contesti che la specie diventa più visibile.
La sua strategia riproduttiva prevede due distinti picchi di attività: uno in primavera e uno in autunno, entrambi subito dopo piogge prolungate.
Gli adulti, spesso notturni, si avvicinano ai siti riproduttivi dove l’amplexus ascellare—considerato un tratto ancestrale tra gli Anuri—può durare ore.
Le femmine depongono, spesso nella stessa notte, più ovature dalla tipica forma a manicotto, aderenti alla vegetazione acquatica sommersa: ogni cordone può contenere da 40 a 300 uova, ma esistono rare eccezioni con ovature molto più numerose.
Lo sviluppo embrionale è molto variabile: i girini autunnali svernano e si trasformano in primavera, mentre quelli primaverili completano il ciclo in circa sei settimane.
Al momento della metamorfosi, le differenze di taglia tra le due coorti riducono la competizione alimentare tra i giovani.
Durante la stagione riproduttiva si possono osservare occasionalmente episodi di amplexus tra maschi o individui di specie diverse (come la Raganella mediterranea, Hyla meridionalis ).
La dieta degli adulti comprende un’ampia varietà di artropodi, con preferenza per insetti notturni e alati, cacciati con notevole agilità.
In condizioni controllate per la reintroduzione, è stata osservata una marcata preferenza per prede mobili e di piccole dimensioni.
I girini sono onnivori, nutrendosi di detriti organici sia vegetali che animali, privilegiando la componente vegetale quando abbondante.
La principale minaccia per la sopravvivenza della Rana del Prezzemolo Comune resta la progressiva perdita e frammentazione degli habitat e dei siti riproduttivi, dovuta ad attività umane come urbanizzazione, bonifiche, alterazione dei corsi d’acqua e inquinamento.
È quindi fondamentale individuare e proteggere gli ultimi siti idonei e monitorare costantemente quelli attivi.
La predazione è esercitata da serpenti acquatici—come la Biscia dal collare ( Natrix helvetica ) e altre specie di Natrix—da rapaci notturni e, soprattutto per i girini, da cinghiali e pesci introdotti.
La siccità improvvisa è una delle principali cause di mortalità larvale, così come la competizione con i girini delle rane verdi ( Pelophylax kl. esculentus , Pelophylax kurtmuelleri , Pelophylax lessonae ), spesso più aggressive nei piccoli corpi d’acqua temporanei.
Se disturbata, la Rana del Prezzemolo Comune è nota per emettere una secrezione cutanea dal forte odore d’aglio, presumibilmente deterrente per molti predatori—una difesa condivisa con altri anuri primitivi come Pelobates fuscus.
La specie appartiene a un ramo evolutivo piuttosto antico degli Anuri e, in modo unico tra gli anfibi italiani (eccetto Pelobates insubricus), presenta una pupilla verticale invece che rotonda o orizzontale.
Non sono note tossine con effetti neurotossici o cardiotossici clinicamente rilevanti per l’uomo; tuttavia, la secrezione, caratterizzata dal suo odore, va comunque maneggiata con cautela, evitando il contatto con mucose o occhi.